Con una punta di emozione ho partecipato questa mattina all’anniversario della Repubblica Romana. Il 9 febbraio del 1849, dopo i moti che l’anno prima avevano percorso l’intera Europa, nacque una innovativa esperienza di autonomia ed emancipazione nella nostra città. I decreti che furono emanati rappresentarono – e in parte ancora oggi lo sarebbero – un esempio di affermazione di fondamentali principi di libertà, di uguaglianza e di solidarietà.
Quasi due secoli fa Roma fu simbolo di un riscatto possibile per una comunità e avanguardia di democrazia. L’ennesimo episodio di una storia millenaria che purtroppo oggi fatica ad essere riconosciuta patrimonio comune del nostro Paese e costringe la Capitale, anche a causa di un governo cittadino maldestro e inabile, ad un ruolo marginale e declinante. La cerimonia si è svolta prima al Mausoleo Ossario garibaldino e poi sotto il monumento a Giuseppe Mazzini, protagonista del triumvirato che resse la Repubblica nei suoi pochi mesi di vita.
Ho pensato alla passione civica che animò questi due straordinari personaggi del Risorgimento e quanto potrebbe essere guida nell’impegno indispensabile a risollevare le sorti di Roma.