In questi giorni si è parlato molto, e spesso in modo confuso, di Roma e di Salva Roma.
La città è, per stessa ammissione della Sindaca che purtroppo ci ritroviamo, fuori controllo. Fermi gli investimenti, fermi i progetti, avanzano solo degrado e incuria.
L’immobilismo della Raggi fa danni alla città, ai cittadini, alle imprese, alle partecipate che vengono giorno dopo giorno scardinate, ma non sembra aver prodotto al momento debiti aggiuntivi (e ci mancherebbe altro… non riescono neanche a spendere i soldi che hanno, e si vede!).
Quindi non è all’ordine del giorno un soccorso del governo per questo. Servirebbe piuttosto una presa di coscienza della situazione e un passo indietro della Raggi.
La Raggi è una dannazione per Roma, ma non ha prodotto quei debiti che invece lasciò Alemanno nel 2013: il centrodestra finì infatti la sua esperienza amministrativa con una città allo sbando, preda di parentopoli e di una gestione consociativa e pericolosa e con anche oltre 850milioni di scompenso che non avrebbero consentito di approvare il bilancio. Allora il Comune di Roma con Marino e il governo di centrosinistra concordarono un piano di rientro a cui Roma – con le proprie forze, con tagli e con un piano di razionalizzazione delle società – ha fatto fronte. E questo è costato fatica, blocchi della spesa e negli investimenti, richieste di svincolo dal patto si stabilità. Ma lo facemmo con le nostre forze e con grande senso di responsabilità.
Allora Salvini, che era al governo con il centrodestra di Alemanno, non proferì parola. Allora i 5stelle erano solo in grado di criticare senza alcuna proposta per la città.
Di cosa tratta allora il SalvaRoma? Di quella gestione dei vecchi e vecchissimi debiti della Capitale, in alcuni casi risalenti alle Olimpiadi del 1960, che nel 2010 Bossi, Berlusconi, Polverini e Alemanno decisero di affidare a una gestione commissariale che annualmente paghiamo: 300milioni lo Stato e 200milioni i romani.
La proposta, avanzata da anni anche dal centrosinistra, è quella di rinegoziare i tassi di interessi e verificare i debiti commerciali.
Una razionalizzazione dei costi e non il loro aumento.
Nessun favoritismo particolare per Roma. Roma che, tra l’altro, non è un comune qualsiasi, perché è la Capitale d’Italia.
Bisogna intervenire a favore di tutti i comuni? Certo! Benissimo!
Riprendiamo allora quei fondi per le periferie che sono stati annullati. Lavoriamo a misure che supportino gli enti locali. Sblocchiamo e semplifichiamo i concorsi.
Questo litigio su Roma, solo per cercare qualche voto, conferma che Salvini, Di Maio, la Raggi e tutto il governo sono contro Roma.
Lo dimostrano ogni giorno con il loro pessimo governo del paese e della nostra amata città.
Roma e i romani meritano di più.