Mentre in Regione prosegue l’impegno ad investire in servizi ed attività in favore dei comuni e nei settori più delicati, quali da ultimo le attività della cooperazione sociale, la tutela dei consumatori, la valorizzazione del patrimonio culturale, assistiamo in Campidoglio ad una gestione che definire poco attenta è un eufemismo.
Roma Capitale da una parte chiede maggiori risorse, dall’altra non ne spende. Si tratta di preziose risorse pubbliche e il loro mancato impiego porta a: manutenzione sulle metro inconsistente, potatura degli alberi inesistente, pulizia delle strade e gestione rifiuti assolutamente insufficienti a rispondere ai bisogni essenziali di una città.
Questo ci dice il Rendiconto 2018. Altrettanto rilevanti alcuni passaggi evidenziati nelle considerazioni finali del parere dell’Oref, che puntualizza elementi apparentemente ostici, ma che letti con attenzione evidenziano la situazione della città e dei suoi servizi: bilanci di alcune partecipate non approvati o mancanza della riconciliazione delle partite creditorie e debitorie tra l’amministrazione comunale e le sue società partecipate.
La verità rimane una e una sola: l’immobilismo amministrativo si vede non solo guardandosi intorno o camminando per la città, ma anche leggendo i numeri approvati e rivendicati dall’Amministrazione capitolina stessa.